Monte Cengio - Quota 1351 – Salto del Granatiere - Peak 1351 – Grenadier’s Leap
La quota 1351 pur non essendo la cima più alta del sistema montuoso del Cengio, è la cima principale del monte. Proprio la sua importanza tattica, era considerata dagli austriaci l’obiettivo principale dell’attacco del monte Cengio. Ai suoi pedi i Granatieri stesero la linea difensiva principale e nelle sue viscere era situato il comando del Monte Cengio. Presa più volte di mira dall'artiglieria austriaca, fu aspramente contesa dai Granatieri nell'assalto finale del 3 giugno 1916, tanto da meritarsi il titolo di “Salto dei Granatieri” o “del Granatiere”, a ricordo della disperata difesa.
Scrisse il Generale Pennella, comandante della Brigata Granatieri di Sardegna: “Si narrava già di aver veduto rotolare per le rocce strapiombanti sull’Astico nel furore dell’ardente lotta, grovigli umani di austriaci e granatieri!”. Questa la testimonianza dell’Asp. Franco Bondi, ufficiale del IV Battaglione del I reggimento Granatieri di Sardegna: “Improvvisamente poi verso le 2 pomeridiane, il nemico ci assalì alle spalle e contemporaneamente anche di fronte, data la sorpresa e le condizioni disperate in cui ci trovavamo si svilupparono una serie di combattimenti singolari con bombe a mano e fucileria da pare del nemico e all'arma bianca da parte nostra...Fui testimone oculare di atti di eroismo dei miei granatieri, di quelli della sezione mitragliatrici che si trovava immediatamente alla mia destra, di cui un caporal maggiore, servente continuò a far fuco coll'arma fino a che fu ucciso a baionettate sul pezzo e così pure le vedette, sorprese dall'attacco furono finite a baionettate”.
Scrisse il Generale Pennella, comandante della Brigata Granatieri di Sardegna: “Si narrava già di aver veduto rotolare per le rocce strapiombanti sull’Astico nel furore dell’ardente lotta, grovigli umani di austriaci e granatieri!”. Questa la testimonianza dell’Asp. Franco Bondi, ufficiale del IV Battaglione del I reggimento Granatieri di Sardegna: “Improvvisamente poi verso le 2 pomeridiane, il nemico ci assalì alle spalle e contemporaneamente anche di fronte, data la sorpresa e le condizioni disperate in cui ci trovavamo si svilupparono una serie di combattimenti singolari con bombe a mano e fucileria da pare del nemico e all'arma bianca da parte nostra...Fui testimone oculare di atti di eroismo dei miei granatieri, di quelli della sezione mitragliatrici che si trovava immediatamente alla mia destra, di cui un caporal maggiore, servente continuò a far fuco coll'arma fino a che fu ucciso a baionettate sul pezzo e così pure le vedette, sorprese dall'attacco furono finite a baionettate”.
Peak 1351, while not the highest summit of the Cengio mountain group, is the principal summit of mountain. It was the main objective in the Austrian attack of Monte Cengio because of its tactical importance. The Grenadiers extended their main line of defence at its base and command post was located deep within the viscera of Monte Cengio.
Galleria Comando
La galleria comando, situata alle pendici di quota 1351, costituiva anche l’ingresso alle caverne dove erano situati i pezzi d’artiglieria da 149 mm. I cannoni qui posizionati avevano il compito di ostacolare l’avanzata austriaca lungo la Val d’Astico e proprio la loro efficacia azione costrinse i comandi austriaci a dover conquistare, nel più breve tempo possibile, il Monte Cengio. Durante la battaglia del giugno 1916, i cannoni vennero portati all'aperto, sul piazzale dinnanzi all'entrata della galleria, da dove contrastarono, anche se solo per poco tempo, gli assalti dei soldati imperiali. Terminate le munizioni, rimasero inutilizzati. Nella galleria il Cap. Federico Morozzo dell Rocca, comandante del IV Battaglione del I Regimento Granatieri di Sardegna, situò il comando del settore del Cengio. La caverna fungeva anche da posto di primo soccorso sanitario e qui vennero ammassati i feriti durante l’attacco risolutivo del 3 giugno. Ricorda il Ten. Giacomo Silimbani, Aiutante Maggiore in II del Cap. Morozzo della Rocca: “Venni portato al posto di medicazione situate in caverna, già pieno di feriti e posto in una barella. Fuori il combattimento era accanitamente impegnato ma io non sentivo che frastuono confuso. Mentre un caporal maggiore di sanità stava fasciandomi la seconda ferita, irruppero nella caverna gli austriaci...Semisvenuto venni trasportato dagli stessi granatieri portaferiti, per ordine di un ufficiale austriaco, al posto di medicazione nemico e poi a Pedescala, presso una sezione di sanità”.
Command Tunnel
The Command Tunnel, situated on the slopes of peak 1351, also served as entry point for the caves where the 149 mm, artillery pieces were located. Capt. Federico Morozzo della Rocca, Commander of the IV Battalion of the 1st Regiment of the Grenadiers of Sardinia, located the command for the Cengio Sector her. The cavern also functioned as a first aid area and here the wounded were gathered during the decisive attack of the 3rd June.
“Il granatiere del Cengio costruito con schegge di granata, eretto dal Gr. Alpini di Cogollo del Cengio per onorare gli eroici caduti che nel Maggio – Giugno 1916 si immolarono per fermare l’invasione della pianura vicentina”
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